Pergotenda Frosinone

La Pergotenda Frosinone  rientra nell’edilizia libera: prevale la tenda sulla struttura, a patto che quest’ultima sia leggera.

 

 

 

 

 

Non c’è niente di meglio di un porticato che ti consenta di mangiare o leggere un libro mentre ti godi il tepore primaverile. Di mattina o di pomeriggio una leggera struttura in legno o in plastica farà al caso tuo per proteggerti dai raggi del sole o dal rischio di qualche pioggerella estiva. Alla fine, ovunque tu viva, il contatto con l’aria aperta e la natura ti consente di recuperare quella dimensione umana che le nostre città ci hanno tolto. Tutto questo si traduce, nel linguaggio dell’edilizia, con un solo termine: pergotenda. La pergotenda non è altro che un arredo da esterni.

La si usa spesso nei giardini ma anche sui balconi ampi. Di solito è costituita da una copertura retrattile (la tenda) fatta di plastica o di tessuto, che viene issata su pali orizzontali, a loro volta fissati al suolo con una struttura in legno o in metallo. Ne avrai viste tantissime nei lidi, nei terrazzi o nei giardini privati. Il problema principale, in uno Stato come il nostro dove le regole sono spesso equivoche e poco chiare anche alla stessa burocrazia, è se la pergotenda fa cubatura.

Si tratta di un modo di dire comune per chiedersi se la pergotenda ha bisogno di autorizzazioni. Nel lessico di strada, infatti, la “cubatura” è accomunata alla volumetria o (per usare un linguaggio più tecnico) alla “nuova costruzione”, il che imporrebbe il preventivo rilascio del cosiddetto permesso di costruire (ciò che un tempo veniva chiamata licenza edilizia).  Una recente sentenza del Consiglio di Stato [1] affronta – in realtà, per l’ennesima volta – il tema dei permessi per la pergotenda chiarendo se tale manufatto possa rientrare o meno nella cosiddetta «edilizia libera», quella cioè che non necessita di autorizzazioni comunali.

Il che significa anche scansare una condanna per abuso edilizio laddove il Comune dovesse accorgersi che l’opera non è conforme agli strumenti urbanistici. Ed allora, per evitare di dover demolire ciò che, a caro prezzo, si è costruito, è bene avere le idee ben chiare sin dall’inizio. Leggendo le parole stesse del giudice amministrativo di secondo grado saprai, ben presto, anche tu se la pergotenda fa cubatura, ossia volumetria, e quindi rientra nella edilizia libera o richiede invece il permesso di costruire. Non si inizia mai un discorso dalla fine, ma in questo caso faremo un’eccezione.

Già, perché con un decreto ministeriale del 2 marzo 2018, si è voluto far chiarezza su tutte le opere che rientrano nell’edilizia libera e che quindi non richiedono l’avvio di noiose – e costose – pratiche in Comune. Questo basterebbe da solo a chiudere il discorso, poiché in esso troviamo la parola pergotenda. Non ne specifica però le dimensioni e le finalità. Si tratta, comunque, di un elenco esemplificativo che quindi può riguardare anche costruzioni ivi non specificate.

Se lo vuoi leggere per intero vai a Lavori in casa senza permesso di costruire.  Dicevamo che il glossario (al n. 50) cita, tra le opere “libere”, anche «l’installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di tende, tende a pergola, pergotenda, coperture leggere di arredo». Questo dovrebbe bastare a escludere la necessità della richiesta di un permesso a costruire per la pergotenda.

Puoi Contattarci al numero 0645548090

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